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lunedì 17 ottobre 2011

Errori di valutazione???

A tutti sarà capitato di soffermarsi a riflettere su ciò che si voleva dalla vita.
E sicuramente in tanti si saranno risposti che ciò che hanno non é proprio ciò che avrebbero voluto.
Che cos'é che ci porta a commettere errori di valutazione su situazioni e persone nella nostra vita?
Anche questa é una domanda che sicuramente ci saremo posti di frequente.
Le risposte a questi quesiti sono molteplici e molteplici le sfaccettature di ognuna di esse.
A questo si aggiungono i momenti di sconforto, in cui si avrebbe voglia di piangere e gridare a squarciagola, di ribellarsi all'andamento delle cose, di dire "NO" a tutte le richieste, alle esigenze che non siano le "nostre", alle necessità monotone e ripetitive.
La macchina perfetta e complessa che é il corpo umano ha in sé un'intricata trama di meccanismi che comportano le più varie e disparate risposte alla molteplicita' di stimoli cui é sottoposto attimo per attimo durante il percorso della vita.
É questo che rende "unico" e speciale ognuno di noi.
Ogni "uomo" racchiude dentro di sé un universo inesplorato di capacità, potenzialità, predisposizioni, talenti, affinità, modi di essere e di reagire... Il tutto naturalmente mediato dall'educazione, dalla conoscenza, dal proprio vissuto e dal proprio bagaglio esperenziale.
Prima di arrivare alla triste conclusione che un rapporto non funziona ci si arrovella tentando di percorrere ogni strada possibile per trovare la sua "chiave di volta". Ma perché quando si frequentava l'attuale  partner o si era fidanzati tutto filava liscio come l'olio?
É senza dubbio la convivenza che scatena azioni e reazioni a cui non si era avvezzi nel proprio mondo idilliaco del "fantasticare" una vita assieme al proprio Lui o alla propria Lei.
La "fantasia" viene a scontrarsi, anche piuttosto brutalmente, con la realtà.
La vita di felicità, comprensione e passione che  si era immaginata si schianta contro il grosso muro della quotidianita'.
Si creano, così, volta per volta, dei "crateri" pronti ad eruttare fiumi incandescenti di ostili parole e amari rimpianti.
Le "ferite" non si rimarginano e continuano a sanguinare... Aggiungere "sale" non fa altro che aumentare il dolore e la sofferenza.
É così, quindi, si arriva, prima o poi, a pensare alla separazione come all'unica possibile via d'uscita.
Separarsi...
Chi non lo ha pensato almeno una volta durante il proprio cammino coniugale un po' in salita?
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